Sviluppo territoriale - Pianura

L’Assemblea Generale 2024 di Unindustria Reggio Emilia ha posto al centro la Pianura Reggiana, proponendo a 19 comuni la definizione di un Patto per lo Sviluppo Territoriale da realizzarsi in vista della Programmazione 2028-2034.

Pianura

Perché la Pianura

Nel 2022 Unindustria Reggio Emilia ha formulato la sua nuova strategia territoriale fondata su una visione “tripartita”, costituita da due macro-aree, la “Montagna” e la “Pianura”, incernierate tra loro da una terza costituita dal Capoluogo e dall’asse della via Emilia.

L’elemento più significativo della nuova strategia è l’idea di “collaborazione intraprendente” declinata all’intera scala provinciale. Una collaborazione che, attraverso accordi tra parti diverse, persegue la costruzione dal basso di soluzioni utili, tanto alle imprese, quanto alle comunità nelle quali esse operano. 

Nel corso dell’Assemblea Generale 2023 gli industriali reggiani hanno sottoscritto un innovativo Protocollo di intesa insieme al Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano e all’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano.

L’Assemblea Generale 2024 di Unindustria Reggio Emilia pone al centro la Pianura Reggiana, proponendo a 19 comuni la definizione di un Patto per lo Sviluppo Territoriale da realizzarsi in vista della Programmazione 2028-2034.

Una sola Regione, diverse identità

L’Emilia-Romagna si trova al centro della Pianura Padana e per certi versi ne rappresenta il cuore agricolo e industriale. Terra di piccole e preziose capitali, terra plurale per definizione, terra nella quale le differenze e la competizione hanno sempre concorso a generare sviluppo e progresso.

Sin dalla sua nascita, avvenuta il 7 giugno 1970, la Regione Emilia-Romagna si è sforzata di guardare con grande e singolare attenzione a ciascuna comunità territoriale. L’Appennino, il grande fiume con la sua pianura, il delta e la costa, le colline e, infine, la città infinita costituita dall’universo della via Emilia che raccorda tutte queste città ponendole a loro volta in relazione con Bologna.

Nel corso dei decenni la Regione Emilia-Romagna ha dimostrato la straordinaria capacità non solo di saper cogliere le trasformazioni dei diversi ambiti territoriali che la compongono, ma anche di armonizzare creativamente le proprie politiche di intervento con un quadro programmatico europeo in continuo movimento. Così è stato con l’attuazione della Programmazione Europea nella stagione 2014-2020 che ha introdotto due grandi novità.

La prima e costituita dal coinvolgimento dei capoluoghi chiamati a concorrere attivamente alla programmazione dei Fondi Strutturali nell’Agenda Urbana Europea.

La seconda con la partecipazione attiva alla Strategia Nazionale delle Aree Interne che proprio nell’Appennino reggiano ha ottenuto un successo di classe internazionale. Il seguente settennato europeo, 2021-2027, da una parte ha consolidato l’attenzione nei confronti delle Aree Interne con lo sviluppo di strategie territoriali estese all’intero Appennino, dall’altra ha potenziato ulteriormente la propria attenzione nei confronti dei centri urbani.

Sono così nate le Agende per la Trasformazione Urbana e lo Sviluppo Sostenibile estese, oltre che ai capoluoghi, anche a numerose Unioni dei Comuni che con la loro organizzazione a rete configurano vere e proprie realtà urbane intermedie.

Oggi esistono le condizioni per far sì che nel prossimo settennato europeo, 2028-2034, la Pianura Reggiana ottenga una rinnovata attenzione amministrativa coerente con le caratteristiche economiche e sociali che qui si sono via via affermate.

La “Bassa”, infatti, è stata protagonista di una trasformazione senza precedenti che l’ha portata a diventare una tra le principali realtà industriali della regione e del Paese. Un ben definito sistema territoriale che aspira legittimamente a diventare uno dei territori protagonisti della programmazione regionale.

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Bruno Marconi
Bruno Marconi
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