Disponibili i nuovi analytics elaborati da APPIA, la piattaforma digitale per analisi e previsioni dei prezzi delle materie prime
Gli analytics della Piattaforma APPIA sono stati aggiornati con la congiuntura dei prezzi relativa a novembre 2023 e con l'aggiornamento dello scenario di previsione.
Centro Studi
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata
11/01/2024
Disponibili i nuovi analytics elaborati da APPIA, la piattaforma digitale per analisi e previsioni dei prezzi delle materie prime

Le principali evidenze dell'ultimo aggiornamento:

Prezzi delle materie prime in alleggerimento a novembre. Dinamiche valutarie nuovamente favorevoli (l'euro si è risollevato dai minimi di ottobre, guadagnando oltre il 2,4% a novembre) in un contesto ancora incerto per quanto riguarda l'attività manifatturiera nelle economie avanzate (i PMI, pur in recupero, si mantengono largamente sotto la soglia di 50 in quasi tutte le economie europee, e sono tornati a cedere terreno negli USA) hanno contribuito a riavviare il percorso declinante delle quotazioni delle principali materie prime. Dopo un trimestre di (contenuti) rincari, l'Indice Prometeia in € dei prezzi delle commodity ha, pertanto, ceduto quasi il 3% rispetto a ottobre, riposizionandosi su livelli simili a quelli osservati a settembre: -21% rispetto a un anno fa, sebbene, ancora, +56% circa rispetto ai livelli medi pre-2019.

Andamento dell'Indice Prometeia «guidato», ancora una volta, dall'andamento dei prezzi dell'energia ma, all'opposto di quanto osservato nell'ultimo bimestre (quando l'inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente aveva alimentato rialzi consistenti delle commodity energetiche) il contributo di questa filiera all'andamento complessivo dell'indice, a novembre, è stato largamente favorevole. Il recedere dei timori legati a una possibile estensione del conflitto in Israele e (almeno per il momento) l'assenza di ulteriori focolai di tensione nell'area hanno, infatti, contribuito ad ridurre la percezione dei rischi legati alla tenuta delle forniture, in particolare, di petrolio. Il Brent, nonostante il recente annuncio dell'estensione, a tutto il 2024-I, del taglio produttivo da parte dell'OPEC+, ha lasciato sul terreno quasi il 9% del suo valore in euro a novembre, portandosi a circa 76 €/b., dagli oltre 82 €/b. di ottobre. Relativamente più stabili nella media di novembre (ma in forte calo dai primi giorni di dicembre) le quotazioni «front month» del metano (TTF), -3% circa nello stesso periodo, a fronte di un andamento largamente ribassista dell'energia elettrica, con il Prezzo Unico Nazionale (PUN) in discesa del 9,3% in € a novembre, sempre rispetto a ottobre.

La debolezza del ciclo economico internazionale non ha, invece, interrotto il percorso di ripresa degli acciai che, sostenuti da segnali di recupero degli acquisti da parte delle imprese utilizzatrici e, soprattutto, dai forti rincari dei costi di produzione (minerali di ferro in primis, +8% circa in euro a ottobre) hanno archiviato ottobre con rialzi diffusi a tutte le varietà, sebbene di entità complessivamente moderata, compresi tra il +1,7% dei laminati a freddo (CRC) e il +3,3% della vergella, sempre in euro. Generalmente più stabile il profilo delle quotazioni dei metalli non ferrosi (i rialzi più intensi hanno riguardato lo zinco, +1,5% in euro rispetto a ottobre). In questo comparto «spicca», tuttavia, il crollo messo in luce dal nickel, in caduta del 9% circa, in €, a novembre.

Prezzi di nuovo in calo nella filiera chimica: complice, anche, l'andamento cedente del petrolio, il recupero dei polimeri messo in luce nell'ultimo trimestre ha lasciato spazio a un nuovo alleggerimento a novembre, più intenso per i corsi di polistirene (-6/7% in € a seconda della varietà) e polietilene LDPE (-4% circa). La tendenza ribassista non ha risparmiato i corsi della gomma sintetica (-4,5% in €). In discesa, ma a ritmi molto più contenuti (-2/-4%) i prezzi delle altre tipologie di plastiche monitorate.

Andamenti differenziati, infine, sui mercati agricoli. Nonostante i fattori di rischio presenti nello scenario (in primis, quelli connessi all'effetto del Nino) ha trovato conferma anche a novembre il percorso di alleggerimento dei prezzi del frumento (in calo di oltre il 4% sui mercati internazionali; -35% circa rispetto a un anno fa) e del mais (-6,3% in € nello stesso periodo). Ancora rialzi, invece, per i prezzi dei prodotti coloniali, con cacao e caffè che hanno archiviato novembre in crescita a doppia cifra rispetto a ottobre, a fronte invece di un andamento lievemente cedente dello zucchero (-2,3%).

 

Ricordiamo che Unindustria Reggio Emilia offre gratuitamente alle aziende associate l'accesso alla piattaforma Prometeia APPIA, uno strumento concreto per orientarsi, comprendere e monitorare meglio le dinamiche relative alle principali commodity (trend di mercato, costi, prezzi, dati storici, ecc.).

Le aziende che non hanno ancora attivato il servizio possono richiedere le credenziali per accedere alla piattaforma all’Ufficio Studi di Unindustria Reggio Emilia (alberto.seligardi@unindustriareggioemilia.it), che resta a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

A chi rivolgersi

Alberto Seligardi
Alberto Seligardi
Coordinatore di area
Economia della conoscenza
0522 409761 Scrivimi
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata