IVA – Prorogato al 30 giugno 2026 lo split payment (scissione dei pagamenti) – Decisione Consiglio UE
Con la decisione del Consiglio dell’UE n. 1552 del 25 luglio 2023, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 188/45 del 27 luglio 2023, si è concluso l’iter di autorizzazione che consente all’Italia di continuare ad applicare il meccanismo dello split payment (scissione dei pagamenti).
Fisco e Tributi
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02/08/2023
IVA – Prorogato al 30 giugno 2026 lo split payment (scissione dei pagamenti) – Decisione Consiglio UE

Grazie all'autorizzazione unionale, lo split payment, introdotto con finalità antifrode e più volte prorogato in quanto ritenuto dall’Italia strumento utile e complementare alla fatturazione elettronica per il contrasto delle frodi fiscali, potrà continuare ad essere applicato fino al 30 giugno 2026 nei confronti dei medesimi soggetti oggi coinvolti. 

Come noto, il meccanismo dello split payment, introdotto in Italia dal 1° gennaio 2015, pone a carico delle Pubbliche Amministrazioni (e degli altri soggetti individuati) il versamento dell’IVA relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle stesse (cfr. articolo17-ter del D.P.R. n.633/1972).

In sostanza, il cedente/prestatore emette fattura nei modi ordinari, mentre la P.A. versa al cedente/prestatore il solo corrispettivo a lui spettante per l’operazione resa, versando invece l’imposta dovuta direttamente all’Erario.

L’applicabilità dello split payment, derogando alle ordinarie regole IVA, necessita di un’espressa approvazione comunitaria.

In virtù dell’impegno assunto dall’Italia ad eliminare gradualmente la misura, dal 1° luglio 2025 saranno, tuttavia, escluse dall’ambito soggettivo le società quotate nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana.

Nonostante la decisione del Consiglio Ue arrivi in ritardo, rispetto alla scadenza del 30 giugno 2023, lo split payment è stato autorizzato con decorrenza retroattiva dal 1° luglio 2023, al fine di garantire continuità giuridica e certezza per gli operatori.

Nella decisione del Consiglio viene specificato che l’Italia è tenuta a presentare, entro il settembre 2024, una relazione relativa all’impatto sui rimborsi IVA nei confronti dei soggetti ai quali si applica la scissione dei pagamenti, comprensiva anche del tempo medio necessario per i rimborsi stessi, nonché della valutazione di efficacia dello strumento al fine di ridurre l’evasione fiscale nei settori interessati. 

Ricordiamo che, al momento, il meccanismo della scissione dei pagamenti opera nei confronti dei seguenti soggetti: 

  • tutte le pubbliche amministrazioni; 
  • tutte le società controllate, in via diretta, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri (e le società da queste stesse controllate); 
  • tutte le società controllate, in via diretta, dalle regioni, province, città metropolitane, comuni ed unioni di comuni (e le società da queste stesse controllate); 
  • le società quotate in borsa, limitatamente a quelle inserite nell’indice FTSE Mib di Borsa Italiana e le società da queste stesse controllate.

Sono, in ogni caso, escluse dallo split payment le prestazioni di servizi rese ai predetti soggetti, i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo d’imposta sul reddito ovvero a titolo di acconto di cui all’articolo 25 del D.P.R. n. 600/1973.

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Aldo Bianchi
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