Nota dal CSC: Lo stato di avanzamento del PNRR, misura per misura
La Nota del CSC cerca di fare chiarezza sullo stato di avanzamento del PNRR analizzando i documenti pubblici disponibili. L'analisi si organizza attorno a 4 tematiche: 1) impatto del PNRR sulla crescita del PIL, 2) programmazione finanziaria e progettuale, 3) spese sostenute e potenziali ritardi di spesa, 4) confronto internazionale.
Centro Studi PNRR
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata
03/03/2025
Nota dal CSC: Lo stato di avanzamento del PNRR, misura per misura

Nell'ultima Nota dal CSC, il Centro Studi Confindustria cerca di fare chiarezza sullo stato di avanzamento del PNRR analizzando i documenti pubblici disponibili e i dati di ItaliaDomani e della piattaforma REGIS. L'analisi si organizza attorno a 4 tematiche:

  1. L'impatto del PNRR sulla crescita del PIL. Nel Piano Strutturale di Bilancio di fine settembre, l'impatto del PNRR sulla crescita del PIL italiano è stato rivisto al ribasso nel 2024 e 2025, e alzato nel 2026 rispetto a quanto indicato nel DEF di aprile scorso. Le stime più recenti sembrano scontare non solo un ritardo nell'implementazione delle misure rispetto a quanto pianificato, ma anche un peggioramento nel grado di efficienza nello spendere le risorse. 
  2. Programmazione finanziaria e progettuale: i numeri del PNRR. La previsione di spesa sostenuta al 31 ottobre 2024 era di 58,6 miliardi di euro (30% dei 194,4 miliardi di risorse totali a disposizione). Tuttavia, dal monitoraggio della pianificazione finanziaria e progettuale emerge che al 13 dicembre sono state attivate il 95% delle risorse del Piano e sono stati siglati contratti (risorse impegnate) per 125 miliardi (64%). 
  3. Spese sostenute e potenziali ritardi di spesa, misura per misura. Per il 2024 erano previste spese per 42,2 miliardi. I 14 miliardi registrati su REGIS al 31 ottobre hanno riguardato principalmente misure quali i crediti d'imposta, gli investimenti ferroviari e gli investimenti in edilizia scolastica. Tra le misure più critiche, cioè con un livello di spesa inferiore al 25% del pianificato fino al 2024, ci sono le "politiche attive del mercato del lavoro" e gli investimenti "Tecnologie a zero emissioni nette" e i "Contratti di filiera agricoltura". 
  4. Il confronto internazionale. Nonostante i possibili ritardi di spesa, il Piano italiano sta avanzando con una velocità di implementazione superiore ad altri paesi. L'Italia ha raggiunto il 43% dei traguardi e obiettivi concordati con la Commissione Europea contro il 28% medio dei paesi con un piano che vale almeno 5 miliardi; inoltre ha ricevuto il 63% delle risorse, ben sopra la media europea del 48%.

In allegato il testo completo del documento del Centro Studi Confidustria.

Allegati

Nota dal CSC 200225.pdf

A chi rivolgersi

Alberto Seligardi
Alberto Seligardi
Coordinatore di area
Economia della conoscenza
0522 409761 Scrivimi
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata