Cos'è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? Quali sono gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo e gli stanziamenti previsti? Unindustria illustra brevemente i punti salienti del PNRR.
Il PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) va considerato a tutti gli effetti come il più grande intervento di finanza agevolata mai visto prima, disponendo di 191,5 miliardi di euro dell’Unione Europea, integrati con ulteriori risorse nazionali per arrivare al totale di 222 miliardi di euro da destinare, fino al 2026, alle 6 missioni previste: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, infrastrutture e mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione, salute.
Una grande occasione per il nostro Paese (primo beneficiario per quantità di risorse tra i paesi della UE) non solo per le ingenti risorse economiche a disposizione ma anche per le importanti riforme strutturali richieste dall’Europa e necessarie per ammodernare il nostro paese.
Si tratta di un programma di portata e ambizione inedite, una sfida difficile per il nostro Paese ma anche entusiasmante e soprattutto una occasione che non può essere in alcun modo sprecata.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Tutti gli Stati membri hanno presentato un pacchetto di investimenti e riforme: appunto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si sviluppa attorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Le missioni
Nello specifico, il PNRR si articola in sei Missioni:
- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Le Missioni sono poi suddivise in 16 Componenti (gli ambiti in cui vengono aggregati progetti di investimento e riforma in un determinato settore o area d’intervento) a loro volta articolate in linee di investimento e riforme settoriali funzionali alla realizzazione degli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.
La prima missione stanzia complessivamente oltre 49 miliardi con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura (esempio: digitalizzazione della PA, Il 100% della popolazione connessa entro il 2026; Connessioni veloci per 8,5 milioni di famiglie e imprese; “Scuola connessa” per portare la fibra ottica in ulteriori 9.000 scuole; Connettività a 12.000 punti di erogazione del SSN; Approccio digitale per il rilancio di turismo e cultura).
La seconda missione stanzia complessivi 68,6 miliardi con gli obiettivi principali di migliorare la sostenibilità e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva (esempio: potenziamento riciclo rifiuti, sviluppo biometano, Riduzione delle perdite di acqua potabile sulle reti idriche; Ogni anno 50.000 edifici privati e pubblici più efficienti; Sviluppo della ricerca e del sostegno dell'uso dell'idrogeno nell'industria e nei trasporti).
La terza missione dall’importo complessivo di 31,5 miliardi ha come obiettivo primario lo sviluppo di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese. (esempio: modernizzazione e potenziamento delle ferrovie regionali; Tempi ridotti sulle tratte ferroviarie del Mezzogiorno; Investimenti sui porti verdi).
La quarta missione stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico (ad esempio: 228.000 nuovi posti in asili nido per bambini fra 0 e 6 anni; 100.000 classi trasformate in connected learning environments; Ristrutturazione di scuole; Cablaggio di 40.000 edifici scolastici; 6.000 nuovi dottorati, 5 Centri Nazionali di Ricerca, Ecosistemi dell’innovazione, etc).
La quinta missione prevede uno stanziamento complessivo di 22,6 miliardi per facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale (ad esempio con il fondo Impresa donna lo sviluppo delle imprese femminili o un programma per garantire l’occupabilità dei lavoratori).
La sesta missione stanzia complessivamente 18,5 miliardi con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure (ad esempio: 1.288 nuove Case di comunità e 381 ospedali di comunità per l'assistenza di prossimità; Fornire assistenza domiciliare al 10% degli over 65; 602 nuove Centrali Operative Territoriali per l'assistenza remota; Oltre 3.133 nuove grandi attrezzature per diagnosi e cura).
Il PNRR è quindi innanzitutto una grande opportunità di ammodernamento infrastrutturale del Paese: parliamo di strade, porti, ferrovie, smart grid e reti idriche, infrastrutture digitali per la connettività ma anche scuole e asili, ospedali, penitenziari, efficientamento energetico di edifici pubblici e privati, progetti di riqualificazione urbana, nuovi impianti gestione rifiuti e potenziamento del riciclo dei rifiuti, acquisto di bus elettrici, treni e navi, sostegno a progetti per valorizzare cultura e turismo, ammodernamento servizi della PA.
In secondo luogo va a rifinanziare interventi già presenti come ad esempio il Piano Transizione 4.0, il Programma Nazionale della Ricerca o l’Eco bonus e il Sisma bonus fino al 110%.
Ma offre anche nuove opportunità per le imprese che possono partecipare ai bandi per realizzare le opere previste dalle varie missioni, ricevere indirettamente i benefici di alcune missioni (es. nuovi dottorati di ricerca, maggiore efficienza della PA) e soprattutto ricevere contributi per progetti di ricerca, innovazione, digitalizzazione ed efficientamento energetico.