Indagine sul credito di Unindustria Reggio Emilia: primo trimestre 2024
Le tensioni belliche e geopolitiche continuano a tenere nell’incertezza le imprese reggiane. Il commento di Mauro Macchiaverna, Consigliere con delega al Credito, Fisco e Finanza d’Impresa
Credito e Finanza
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10/04/2024
Indagine sul credito di Unindustria Reggio Emilia: primo trimestre 2024

L’indagine trimestrale di Unindustria Reggio Emilia, che indaga i rapporti banca-impresa, rileva per il 1° trimestre 2024 un avanzamento del peso degli oneri finanziari per le imprese reggiane e un calo degli spread.
La speranza di assistere ad un taglio dei tassi d’interesse già nei primi tre mesi dell’anno è stata disattesa dalla Banca Centrale Europea e, nonostante il calo dell’inflazione europea, la situazione negli Stati Uniti non lascia presagire interventi espansionistici nel breve termine.
Da un recente webinar promosso dagli Industriali reggiani sugli effetti della situazione bellica e geopolitica su economia e finanza, è emerso chiaramente che il mondo dell’imprenditoria è minato da un’incertezza che trae le sue origini da fonti diverse, ma correlate tra loro. 
Anche nel corso del periodico incontro che l’Associazione di via Toschi organizza con i vertici bancari del territorio è emerso il comportamento “attendista” delle imprese dovuto non solo al costo del denaro, ma anche alle incertezze normative in tema di 5.0. Gli investimenti risultano al palo anche per il trimestre appena concluso. 
La conferma definitiva arriva dall’Osservatorio Credito di Unindustria Reggio Emilia: solo il 16% delle imprese ha richiesto finanziamenti, a fronte di nuovi investimenti nel corso del primo trimestre 2024 e, appena un quarto, ha in programma il ricorso all’indebitamento per il prossimo trimestre.
D’altro canto, in bilancio il costo di un mutuo di medio lungo termine ha sfondato la soglia del 6%, mentre uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese, l’anticipo sulle fatture da incassare, arresta la sua corsa grazie al calo medio degli spread proposti dalle banche.
“È tempo di scelte coraggiose da parte della BCE. L’Europa non può permettersi di sottostare alle dinamiche della Banca centrale degli Stati Uniti d'America in un momento in cui le economie (europea e statunitense) sono così diverse. La spinta monetaria dovrà certamente essere accompagnata da un convincente programma strategico. Il cambio radicale proposto da Mario Draghi in questi giorni va proprio in quella direzione” - ha dichiarato Mauro Macchiaverna, Consigliere di Unindustria con delega al Credito, Fisco e Finanza d’Impresa.
 

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Lucia Vergalli
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