Indagine trimestrale: attività produttiva e commerciale in calo
Nel periodo ottobre-dicembre 2023 prosegue lungo il trend negativo anche negli ordini, secondo l'indagine realizzata dal centro studi di Unindustria Reggio Emilia sulle imprese associate. Il commento di Mauro Macchiaverna, Consigliere Unindustria Reggio Emilia delegato a Credito, Fisco e Finanza d’Impresa.  
Centro Studi
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29/02/2024
Indagine trimestrale: attività produttiva e commerciale in calo

L’industria manifatturiera reggiana chiude il 2023 con attività produttiva e commerciale in calo rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2022. S
econdo i risultati dell'Indagine trimestrale condotta dal Centro Studi di Unindustria Reggio Emilia, nel trimestre ottobre-dicembre 2023 la produzione industriale ha registrato una flessione del 3,3% su base tendenziale, risultato in linea con quello osservato a livello nazionale (-3,0%). 

In calo l'attività commerciale complessiva: il fatturato registra una flessione del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una contrazione sul mercato interno e una sostanziale stabilità su quello estero.

Diminuzione del 6% le vendite sul mercato interno e del 2,9% sull'estero, rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente.
La dinamica degli ordini complessivi prosegue lungo il trend negativo registrato nel trimestre precedente: con il 54,5% delle imprese che ha segnalato una riduzione alla fine del terzo trimestre, il 22,8% una stabilità e il 22,7% un incremento.
In frenata anche gli ordini esteri: sono state pari al 44,7% le aziende che hanno dichiarato una contrazione, mentre il 21,4% ha registrato un incremento.

La dinamica occupazionale risulta sostanzialmente stabile, ma su livelli inferiori rispetto al quarto trimestre del 2022.

Le previsioni delle industrie reggiane, riguardo alla tendenza delle vendite per i prossimi mesi, sono orientate a una ulteriore contrazione dell’attività produttiva, in particolare sul mercato interno. Debole la situazione degli ordini sul mercato interno, dove il saldo tra le risposte delle imprese che prevedono aumenti (10,4%) e quelle che prevedono un calo (35,9%), segnala il permanere di un quadro difficile della domanda.
Sul mercato estero la dinamica degli ordini appare leggermente migliore, seppure ancora in campo negativo.


 

Nell’attuale quadro congiunturale, le tendenze occupazionali a sei mesi confermano il trend discendente in atto già nei precedenti trimestri: le imprese intervistate che prevedono un incremento degli organici sono state il 7,5% a fronte del 14,9% che prospetta una contrazione.
“I risultati che emergono dall'indagine trimestrale del nostro Centro Studi - ha dichiarato Mauro Macchiaverna, Consigliere di Unindustria con delega al Credito, Fisco e Finanza d’Impresa - confermano le progressive criticità rilevate nei trimestri precedenti. Come per l’industria nazionale, anche l’industria provinciale soffre il permanere di crisi pregresse e l’apertura di nuovi fronti di instabilità: la frenata dell'economia tedesca, i recenti sviluppi della guerra nel Mar Rosso, che hanno generato un aumento dei costi di trasporto e assicurativi e delle fonti energetiche, oltre al rallentamento delle spese per investimenti frenate dal permanere dei tassi alti".
 

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Alberto Seligardi
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