I Giorni della Metalmeccanica
Il Gruppo Meccatronico di Unindustria Reggio Emilia – composto da 400 aziende, impiega oltre 27.000 dipendenti per oltre 11 miliardi di euro di fatturato complessivo – partecipa all’iniziativa nazionale di Federmeccanica “I giorni della metalmeccanica”. Ogni tre mesi viene illustrato il quadro congiunturale di settore.  
Centro Studi
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03/03/2022
I Giorni della Metalmeccanica

Il Gruppo Meccatronico di Unindustria Reggio Emilia – composto da 400 aziende, impiega oltre 27.000 dipendenti per oltre 11 miliardi di euro di fatturato complessivo – partecipa all’iniziativa nazionale di Federmeccanica “I giorni della metalmeccanica”. 
Ogni tre mesi viene illustrato il quadro congiunturale di settore. 

Quadro congiunturale nazionale settore metalmeccanico

L’attività produttiva metalmeccanica, dopo il significativo rallentamento della fase espansiva osservata nel terzo trimestre, ha evidenziato nella parte finale dell’anno risultati negativi. Il peggioramento osservato risulta in parte ascrivibile a un diffuso rallentamento di tutte le attività metalmeccaniche, ma trae principalmente origine dai risultati fortemente negativi del comparto degli Autoveicoli che ha segnato un calo di oltre 13 punti percentuali rispetto all’analogo trimestre del 2020.
Nonostante la flessione registrate nell’ultimo trimestre del 2021, l’attività metalmeccanica complessiva dell’anno ha evidenziato una crescita del 15,9% rispetto al 2020, un risultato migliore rispetto a quello realizzato dall’intero comparto industriale (+11,5%). Le dinamiche positive hanno consentito un pieno recupero dei volumi del 2019 (+0,3%), anche in questo caso un risultato migliore rispetto all’industria nel complesso che evidenzia, rispetto all’anno pre-pandemico, un gap moderatamente negativo e pari allo 0,6%.
In linea con quanto rilevato per l’intera economia, nel 2021 le esportazioni metalmeccaniche sono mediamente cresciute del 18,4% rispetto al 2020 con risultati tendenziali costantemente positivi nel corso dell’intero anno ma in deciso rallentamento nell’ultimo trimestre.
Nel corso del 2021 la dinamica occupazionale nelle imprese metalmeccaniche dopo aver registrato un trend crescente nella prima parte dell’anno ha evidenziato un’inversione di tendenza nel corso degli ultimi cinque mesi.
Nella prima parte dell’anno in corso, gli indicatori previsivi contenuti lasciano presupporre un ritorno alla fase espansiva così come osservata fino al terzo trimestre dello scorso anno. Le attese delle imprese sono però fortemente condizionate da molteplici fattori negativi, tra cui la dinamica dei prezzi delle materie prime e dell’energia e le politiche monetarie delle Banche Centrali. Pesano, inoltre, l’evoluzione della pandemia ma soprattutto le ripercussioni economiche del conflitto russo-ucraino.

Quadro locale

Nel 2021 la produzione delle imprese metalmeccaniche reggiane è cresciuta del 20% rispetto all’anno precedente. Un risultato che ha consentito di recuperare completamente il crollo osservato nel corso della pandemia.
Il recupero osservato nei primi nove mesi del 2021, oltre che da un miglioramento della domanda interna, è stato favorito da una marcata ripresa dell’export, cresciuto in media del 29,9% sull’analogo periodo del 2020. Una parte significativa di tale incremento è però imputabile a una forte crescita dei valori medi unitari che hanno contribuito in maniera sostanziale anche all’aumento delle importazioni (+51,3%).
Nel quarto trimestre 2021, quasi tutte le aziende hanno registrato ulteriori rincari dei prezzi delle materie prime ed è salita la percentuale di chi ha dichiarato difficoltà di approvvigionamento. L’andamento dei prezzi delle materie prime si sta ripercuotendo inevitabilmente anche sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali: nel 2021 l’aumento medio per il settore metalmeccanico, che risulta il maggior utilizzatore di metalli, è stato pari a +7,8%. Tali dinamiche stanno avendo, inoltre, un impatto negativo sulla competitività di molte imprese e stanno fortemente ridimensionando i margini di profitto ulteriormente erosi dall’incremento dei costi dell’energia. Ciò che sta accadendo in Ucraina non potrà che amplificare queste criticità che già apparivano fuori controllo.
Le prospettive a breve segnalano un nuovo miglioramento già a partire dai primi mesi del 2022, dopo il calo osservato nella parte finale dell’anno scorso. Nel dettaglio:
• il 35% delle imprese intervistate dichiara un portafoglio ordini in miglioramento; 
• il 33% prevede incrementi di produzione;
• il 36% ritiene di dover aumentare i livelli occupazionali nei prossimi sei mesi, mentre un più contenuto;
• 2% prevede un loro ridimensionamento.

“Le attese delle imprese sono comunque fortemente condizionate da molteplici fattori ma soprattutto dalle conseguenze economiche del conflitto Russia-Ucraina che ha inasprito la spirale dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime, comportando sanzioni che avranno contraccolpi sull’economia mondiale. E’ quanto mai necessario che siano previsti interventi straordinari da parte del Governo per affrontare con reattività ma anche con visione, questa fase. Occorre trovare soluzioni che siano in grado di fornire, da una parte, risposte nell’immediato, e che affrontino allo stesso tempo i problemi strutturali come quelli energetici e di disponibilità delle materie prime, come la componentistica attiva dell’elettronica, problemi che zavorrano oggi crescita e competitività delle nostre imprese” – ha dichiarato Alberto Rocchi, Presidente del Gruppo Meccatronico.
 

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Matteo Verona
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