Indagine congiunturale: risultati negativi sui principali indicatori
L'indagine congiunturale del Centro Studi di Unindustria registra nel IV trimestre 2024 una tendenziale debolezza del settore manifatturiero, con risultati complessivamente negativi su tutti i principali indicatori. Le previsioni per il I°trimestre 25 sono orientate alla cautela. Il Direttore Generale Vanes Fontana: "Le minacce di dazi e l’aumento dei costi energetici sono due fattori che si sommano e amplificano le difficoltà per le aziende. E' fondamentale che le politiche economiche e industriali a livello europeo e nazionale si concentrino su misure di sostegno alle imprese". Il comunicato completo.
Centro Studi
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26/02/2025
Indagine congiunturale: risultati negativi sui principali indicatori

Dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Unindustria Reggio Emilia, riferita al quarto trimestre 2024, emergono dati che evidenziano una tendenziale debolezza del settore manifatturiero, con risultati complessivamente negativi su tutti i principali indicatori.

Nell’ultima parte dell’anno la produzione dell'industria reggiana ha subito una contrazione del 7,4%, segnalando una riduzione significativa della capacità produttiva che riflette la difficoltà delle imprese nell'acquisire nuovi ordini sia a livello interno che internazionale. Prevale, infatti, la quota di imprese che hanno dichiarato un calo degli ordinativi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (56,6%), segnale inequivocabile di una domanda globale in decisa flessione e di un indebolimento dei consumi.

Il fatturato complessivo registra una flessione significativa dell’11%, un dato che riflette una diminuzione marcata nell'attività commerciale delle imprese industriali. Questo calo riguarda sia il mercato interno sia quelli esteri, con il primo che segna una diminuzione più accentuata (-12,1%).

Sul fronte internazionale, il fatturato estero subisce una contrazione dell'8,8%, sebbene meno pronunciata rispetto al mercato interno. Pesano la debolezza di Germania e Francia, la crisi dell’auto e il caro energia. Questo dato desta preoccupazione, in quanto le esportazioni rappresentano una voce cruciale per l’industria reggiana, situazione che potrebbe aggravarsi in caso la paventata introduzione dei dazi da parte degli USA dovesse concretizzarsi, con il conseguente aumento del costo dei prodotti italiani esportati negli Stati Uniti, che rappresenta il terzo mercato per le imprese reggiane. Tra i paesi, si registra un calo nei principali mercati dell'export reggiano: Germania, Francia e USA.

L'occupazione mostra una riduzione più contenuta, pari allo 0,6%. Nonostante il rallentamento dell'attività produttiva e commerciale, l'impatto della crisi sui livelli occupazionali sembra essere meno marcato rispetto agli altri indicatori, ma potrebbe acutizzarsi in futuro se la situazione non dovesse migliorare. Resta comunque elevato il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, che era già aumentato in termini tendenziali nel trimestre precedente.

Infine, le previsioni per il primo trimestre 2025 sono orientate ad un sentiment di cautela. È prevalente la quota di imprese che ritiene che l’attività rimarrà stabile (51,9%). Nella restante parte del campione si registra un quadro abbastanza variegato: la quota di imprese che si attende un calo dei livelli di attività (30,8%) supera la percentuale di imprese che prevede un aumento della produzione (17,3%).

"Nel complesso, i dati che emergono da questa indagine congiunturale evidenziano un quadro di forte incertezza e instabilità. Le minacce di dazi e l’aumento dei costi energetici sono due fattori che si sommano e amplificano le difficoltà per l'industria europea, in particolare per quella italiana – commenta il Direttore Generale di Unindustria Reggio Emilia Vanes FontanaLe imprese rischiano di trovarsi in una situazione di maggiore incertezza e pressione sui costi, con il rischio di una contrazione dei margini e di una perdita di competitività. In questo scenario, è fondamentale che le politiche economiche e industriali a livello europeo e nazionale si concentrino su misure di sostegno alle imprese, incentivando l’innovazione, la transizione energetica e la diversificazione dei mercati di esportazione, per mitigare gli effetti negativi e promuovere la resilienza del settore industriale".

  I trim 24 II trim 24 III trim 24 IV trim 24
produsione industriale -8.2 -9.2 -11.8 -7.4
fatturato complessivo -9.9 -12.1 -12.7 -11.0
fatturato interno -10.1 -12.5 -13.3 -12.1
fatturato estero -4.7 -11 -10.1 -8.8
occupazione -0.5 -1.0 -1.6 -0.6

 

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Alberto Seligardi
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