CBAM: istruzioni operative per le imprese
Facciamo il punto sugli adempimenti che le imprese dovranno sostenere in ottemperanza alla normativa CBAM, strumento dell'UE entrato in vigore lo scorso 1° ottobre che ha come obiettivo la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. In questa fase transitoria i soli importatori di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno sono tenuti a comunicare il volume delle loro importazioni e le emissioni di gas a effetto serra incorporate durante la fase di produzione.
19 dicembre 2023 - Dalle 11:00 alle 12:30
INTERNAZIONALIZZAZIONE AMBIENTE ED ENERGIA
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata
CBAM: istruzioni operative per le imprese

Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con Essedi Operatori Doganali Spa, organizza un webinar per illustrare gli adempimenti che le imprese dovranno sostenere in ottemperanza alla normativa CBAM.

Come noto lo scorso a 1º ottobre è entrato in vigore il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM). Il CBAM rappresenta uno strumento dell'UE per combattere la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e garantirà che le politiche climatiche dell'UE non siano compromesse dalla delocalizzazione della produzione verso paesi con norme ecologiche meno ambiziose o dalla sostituzione dei prodotti dell'UE con importazioni a maggiore intensità di carbonio. 

Nella fase transitoria il CBAM si applica unicamente alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Gli importatori dell'UE di tali merci dovranno comunicare il volume delle loro importazioni e le emissioni di gas a effetto serra incorporate durante la loro produzione, senza tuttavia versare alcun adeguamento. 

Sebbene gli importatori siano invitati a raccogliere dati per il quarto trimestre del 2023, la prima relazione dovrà essere presentata solo entro il 31 gennaio 2024.

Nella struttura del CBAM sono stati inoltre integrati numerosi elementi di flessibilità per il primo anno di applicazione, come l'uso di valori predefiniti per la comunicazione delle emissioni incorporate e la possibilità di utilizzare le norme di monitoraggio, comunicazione e verifica del paese di produzione.

La fase transitoria fungerà da periodo di apprendimento per tutte le parti interessate (importatori, produttori e autorità): questo consentirà alla Commissione europea di raccogliere informazioni utili sulle emissioni incorporate al fine di perfezionare la metodologia per il periodo definitivo che inizierà nel 2026. A partire da tale data gli importatori dovranno acquistare e restituire il numero di "certificati CBAM" corrispondenti ai gas a effetto serra incorporati nelle merci CBAM importate.

Sebbene la Commissione abbia messo a disposizione alcune linee guida e istruzioni per questa fase transitoria, Unindustria Reggio Emilia ha previsto una collaborazione con Essedi in base alla quale, su preventivo ma in regime di convenzione, le imprese associate potranno richiedere un supporto per:

- l'accreditamento sul portale CBAM transitorio presso l’Autorità nazionale, una volta attivato;
- l'assistenza per la predisposizione della documentazione da inoltrare al fornitore; 
- la compilazione ed invio della comunicazione CBAM (sulla base dei dati da forniti dalle aziende).
Il conteggio e la verifica dei dati riferiti al calcolo delle emissioni dovrà necessariamente essere a carico delle imprese che decideranno di aderire al servizio.

Programma

11:00 - Apertura lavori

Silvia Margaria | Area Internazionalizzazione, Unindustria Reggio Emilia

11:10 - Approfondimento

  • Premesse e fonti normative
  • Scopo della disciplina e ambito di applicazione
  • Settori coinvolti e tempistiche
  • Obblighi per le imprese, cenni sui calcoli

Esperti di Essedi Operatori Doganali Spa 

12:15 - Risposte ai quesiti

12:30 - Chiusura lavori

A chi rivolgersi

Elisabetta Salardi
Elisabetta Salardi
Assistente
Internazionalizzazione
0522 409775 Scrivimi
Per salvare questo contenuto devi accedere all'area riservata