Centro Studi Confindustria: rallenta la crescita dell’economia italiana
Piatta la crescita dell’economia italiana frenata dai tassi elevati. In Italia l’industria è debole, le costruzioni in calo. Gli investimenti sono frenati, i consumi incerti, mentre l’export di beni è in riduzione. La Germania è in recessione. Gli USA restano in crescita, viceversa la Cina rischia la deflazione.
Centro Studi
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31/07/2023
Centro Studi Confindustria: rallenta la crescita dell’economia italiana

La dinamica del PIL italiano nel 2° trimestre 2023 è stimata molto debole, quasi ferma, come sintesi della flessione di industria e costruzioni e del proseguire della crescita (moderata) nei servizi. Le attese sul 3° sono poco più positive.

L’inflazione scesa solo in parte ha indotto la BCE a rialzare ancora i tassi, peggiorando le condizioni creditizie. Le imprese italiane stanno subendo un continuo aumento del costo del credito . Le indagini Istat e Banca d’Italia mostrano un irrigidimento dei criteri di offerta, una domanda frenata dal costo eccessivo, una quota significativa di imprese che non ottiene credito, soprattutto perché rinuncia per le condizioni onerose.

A maggio si è attenuata la riduzione dell’export italiano; pesa il forte calo della domanda dei paesi UE mentre è buona la performance extra-UE. Prospettive negative per i prossimi mesi dagli ordini esteri delle imprese manifatturiere, che a luglio hanno toccato il minimo da gennaio 2021. Recupera, solo in parte, il commercio mondiale a maggio (+0,3%).

Questo è quanto emerge dall'ultima Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria, disponibile in allegato.

Allegati

Congiuntura Flash lugio 2023.pdf

A chi rivolgersi

Alberto Seligardi
Alberto Seligardi
Coordinatore di area
Economia della conoscenza
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