Si fa in fretta a dire “reggiani” identificando con questo sostantivo l’insieme delle comunità collocate nella striscia di territorio che dal Po, passando per l’Appennino, arriva fino alla Toscana. Se poi l’intenzione è quella di occuparsi del sentiment dei reggiani si scoprono universi segnati da sfumature diverse determinate dal capitale sociale e dalla morfologia territoriale, dalle tradizioni culturali, dalle opportunità che la società e l’economia offrono localmente.
Questo mondo, collocato al centro della Pianura Padana e suddiviso tra “montagna”, “città” e “pianura”, negli ultimi quattro anni ha affrontato uno dei periodi più turbolenti dalla Ricostruzione a oggi. Non solo la pandemia, non solo il rischio di vedere le proprie filiere industriali marginalizzate all’interno delle catene globali del valore, non solo la crisi energetica e quella climatica che hanno colpito settori produttivi vitali, non solo le battute d’arresto prodotte da due guerre, ma anche le nuove criticità sociali causate dall’inflazione, dalle nuove povertà, dalle incertezze, dalla crisi demografica, dall’immigrazione, ovvero dalle tante, troppe, novità imposte da un mondo che cambia.
Nella consapevolezza di tutto ciò, Unindustria Reggio Emilia ha commissionato una ricerca che per la prima volta si propone di scandagliare selettivamente il sentiment dei reggiani che animano i tre ambiti geografici richiamati. L’obiettivo è uscire dagli stereotipi consolidati. Ci riferiamo sia all’idea che gli interessi tra l’intero “territorio” e il capoluogo debbano necessariamente convergere, sia a percezioni che, purtroppo, il mondo della comunicazione tende a enfatizzare, come la scarsa fiducia nelle istituzioni, la disillusione verso la politica, il crescente individualismo.
La ricerca voluta dagli industriali si propone di avviare un confronto tra tutti gli attori sociali volto ad approfondire quella che si può definire, dopo quattro anni di intensi cambiamenti, una nuova e ancora non ben definita identità reggiana. Un esercizio ancora più significativo se si considerano le ormai vicine elezioni amministrative, un appuntamento che impone a tutte le parti politiche la predisposizione di una rinnovata progettualità territoriale rivolta a oltre mezzo milione di cittadini che è giusto definire “diversamente reggiani”.
Programma
17.00 - Apertura dei lavori
Roberta Anceschi Presidente Unindustria Reggio Emilia
17.15 - Relazione
Daniele Marini Docente di Sociologia dei processi economici Università di Padova - Direttore Scientifico Community Research&Analysis
18.00 - Conversazione
Enrico Bini Sindaco di Castelnovo né Monti
Luca Vecchi Sindaco di Reggio Emilia
Camilla Verona Sindaco di Guastalla
Conduce l'incontro
Andrea Cabrini Direttore Class CNBC
Conclusioni - 19.00